

La tematica del Tempo è sempre stata al centro delle mie riflessioni e delle mie azioni, anche quando probabilmente ne ero meno consapevole o addirittura non ci pensavo. La grazia di poter vivere ogni singolo momento, che il poeta latino Orazio sintetizzò nel famoso carpe diem, non deve essere uno slogan di marketing o solo il sottotitolo di una conferenza, ma deve diventare una priorità per tutti; a maggior ragione in una società che punta a succhiare tutte le energie e i minuti degli individui (che sono diventati numeri e perciò massa), che detiene ogni monopolio immaginabile e che vuole far consumare in fretta la vita, come se la vita stessa fosse un cibo fresco da consumare velocemente in estate per non farlo sciogliere al sole. Noi siamo molto di più di tutto questo, siamo molto di più di quello che ci viene proposto in televisione o sugli smartphone, possiamo (possiamo realmente e non potremmo) essere qualunque cosa, se solo volessimo. Perciò entra in gioco l’urgenza di vivere davvero il Tempo che ci viene concesso e di cui ignoriamo purtroppo o per fortuna la durata. Se solo tutti fossimo realmente consapevoli del fatto che questo istante, anche questo in cui sto scrivendo queste parole, non ci verrà ridato indietro, la vita sul nostro amato pianeta sarebbe ben differente, poiché avremmo veramente colto il fondamento: la vita stessa. Cercheremmo un significato per le nostre giornate e avremmo profondo rispetto per coloro che ci circondano – e non solo –, poiché in cammino esattamente come noi.
Come spesso accade, ci sono dei momenti in cui ti imbatti in cose, persone o fatti, che ti offrono un’occasione e così è stato per me anche per questo mio grande progetto e il suo nome. Infatti mi sono imbattuto nella lettura di Ogni istante è un dono, di Thich Nhat Hanh, in cui è riportato l’incipit di un antico poema, Essere Tempo, del maestro Dōgen.
Un precedente Buddha ha detto una volta in versi:
Ci sono volte in cui sto fermo sulla cima di un alto picco montano
Ci sono volte in cui cammino nel più profondo abisso oceanico
Ci sono volte in cui ho tre teste e otto braccia
Ci sono volte in cui ho un corpo dorato, alto otto o sedici piedi
Ci sono volte in cui sono il bastone o lo scacciamosche di un monaco
Ci sono volte in cui sono un pilastro o una lanterna di pietra
Ci sono volte in cui sono un certo Mr. Dupont o Mr. Smith
Ci sono volte in cui sono il vasto cielo e l’enorme Terra
L’espressione Ci sono volte traduce due caratteri che significherebbero Essere Tempo, reso in italiano in modo più fluente con Ci sono volte. Si vuol trasmettere, cioè, che c’è un tempo in cui si può essere qualunque cosa, chiunque, ricordando che c’è un tempo per ogni cosa, per usare le parole di Qoèlet. L’Essere, il nostro Essere, ed il Tempo devono tornare insieme, dobbiamo impegnarci a diventare un tutt’uno con i molteplici istanti che viviamo Noi siamo e dobbiamo essere noi stessi, ma cosa significa? Ridurci ad una definizione, ad un carattere, ad un’etichetta imposta? Noi, significa forse un divenire interiore incessante, scoprire con stupore che il nostro ego non esiste, che siamo noi stessi se fusi in una dimensione più ampia che ci realizza; per questo non possiamo limitarci e in ogni istante possiamo essere qualunque cosa.
Questi versi mi hanno ulteriormente dato conferma che la mia strada deve proseguire su questo sentiero: essere un umile profeta, un semplice portavoce dell’importanza di vivere l’attimo, e il maestro Dōgen ci ricorda che soltanto nel Tempo in cui viviamo possiamo essere davvero; tra l’altro non solo essere, ma essere qualsiasi cosa, senza timore. In noi ci sono infinite potenzialità che solitamente facciamo poltrire per cecità o pigrizia. Dovremmo aprire gli occhi, risvegliarci, seguire il sole all’alba, destare il nostro spirito e acquisire un’autentica consapevolezza di essere nel Tempo, o ancora meglio, Essere Tempo. In questa relazione si riuscirà ad andare anche al di là dello Spazio, altra coordinata di questa nostra misteriosa realtà, poiché non si tratterà più soltanto di un corpo che occupa un luogo o che si sposta in uno Spazio attraverso il Tempo, ma si tratterà di un essere che vive il Tempo e diventa sé stesso.
Alla luce di tutto ciò, risulta chiaro l’invito che da millenni ci viene rivolto da poeti e maestri spirituali: viviamo ogni singolo istante, poiché qui, in questo momento, solo in questa dimensione, con questa consapevolezza ci sarà permesso vivere in una plenitudine tale da poter dire: vivo!
